È diventata negli anni una “super specializzazione” della pediatria e della cardiologia, e oggi rappresenta una delle branche della medicina che ha avuto il maggior sviluppo negli ultimi 50/60 anni.
Era il 1992 quando quando l’allora direttore della cardiochirurgia Valentino Martelli, costituì all’ospedale cagliaritano Brotzu assieme a Franco Meloni, direttore sanitario, un gruppo operativo composto da cardiochirurghi (Piero Abbruzzese e Giorgio Aru), cardioanestesisti (Alessandra Napoleone e Gabriele Cardu) e cardiologi (Roberto Tumbarello e Margherita Bini), il reparto di Cardiologia Pediatrica. E che oggi si occupa anche di Cardiopatie congenite, ovvero anomalie strutturali del cuore e dei grossi vasi che hanno o possono determinare un’alterazione funzionale. L’ipotesi è che alla base di questi difetti vi siano delle cause genetiche non ancora completamente identificate.
Oggi il reparto, diretto da Roberto Tumbarello, è un centro di riferimento per la diagnosi ed il trattamento delle cardiopatie congenite in Sardegna e svolge un’imponente mole di lavoro sia per la diagnosi e cura che di ricerca. Per festeggiare i 30 anni attività sanitaria, si è svolta al Brotzu una giornata celebrativa, per ripercorrere le diverse tappe che hanno portato la Cardiologia Pediatrica ad essere un’eccellenza sanitaria, un reparto all’avanguardia sia sotto l’aspetto tecnologico che per quanto riguarda l’umanizzazione delle cure e l’attenzione ai pazienti e le loro famiglie.
Lo stesso Tumbarello, nel corso del suo intervento, ha sottolineato la bontà del lungo percorso del reparto da lui guidato: “Il reparto è dotato di apparecchiature tecnologiche all’avanguardia che ne fanno uno dei punti di forza dell’ARNAS: un polo scientifico che coniuga una componente medico-scientifica di alto livello con quella emotiva, in un ambiente specificamente studiato e strutturato per il benessere dei pazienti, piccoli e grandi. I pazienti attualmente seguiti con diagnosi accertata di cardiopatia congenita sono circa 9000. Di questi oltre 2500 sono adulti, in molti casi ben oltre i 18 anni. Tutti questi necessitano di controlli periodici con varia cadenza. Il range d’età è molto ampio perché necessitano di essere seguiti dai “cardiologi pediatrici” per tutta la vita in quanto presentano delle caratteristiche che non sono conosciute dai cardiologi tradizionali”.
Dati che confermano l’eccellenza, poiché all’attività di controllo si aggiungono ogni anno circa 2000 nuove prime valutazioni per escludere la presenza di una malformazione e circa 800 valutazioni prenatali cardiologiche all’anno. I pazienti attualmente seguiti con diagnosi accertata di cardiopatia congenita sono circa 9000. Di questi oltre 2500 sono adulti, in molti casi ben oltre i 18 anni.
Il reparto inoltre effettua procedure diagnostiche semi-invasive (ecotransesofageo) ed invasive (cateterismi cardiaci), nonché procedure interventistiche (interventi a torace chiuso) come chiusura di difetti interatriali e forame ovale, decoartazione aortica, dilatazioni valvolari.
A queste procedure si aggiungono le valutazioni funzionali (prove da sforzo, test cardiopolmonari e eco da sforzo). Tra le terapie non convenzionali utilizzate meritano un’attenzione particolare l’ipnosi e la pet-therapy.
È stato inoltre progettato e messo a punto un modello sperimentale di teleconsulto remoto, vincitore del concorso di ricerca della legge regionale 7/2007 per la promozione della Ricerca Scientifica e dell’Innovazione Tecnologica in Sardegna e la messa a punto di un sistema avanzato per la gestione degli elettrocardiogrammi e delle immagini ecocardiografiche.
25 Luglio 2022