Fare di necessità virtù. Motto semplice e magari un po’ obsoleto, ma che calza a pennello allorchè si disquisisce del calcio detto e pensato da Claudio Ranieri. Cagliari che quando è in emergenza ritrova quelle innate forze interiori capaci di abbattere qualsiasi ostacolo. È accaduto contro il Benevento, quando i rossoblù, pur in sottonumero dopo l’espulsione di Altare, hanno cominciato a macinare gioco e trovato i tre punti grazie a Lapadula, devastante in area avversaria. Il campionato del Cagliari comincia a prender forma. La compagine rossoblù è in area “play-off” e questo la dice lunga su quello che è stato l’impatto del nuovo mister. Cura dei particolari, minuziose sedute tattiche e leadership pronunciata. Questa la filosofia di un tecnico dalle concezioni antiche, ma sempre attuali ed a maggior ragione in un momento storico nel quale il Cagliari deve giocoforza rifarsi una verginità dopo la retrocessione dalla massima serie. In questo nuovo scenario Ranieri ha una delle parti più importanti, se non la più importante. Tecnico schivo, riservato, quasi noncurante di quelle che possono essere le critiche dopo una sconfitta (la sua prima battuta d’arresto a Modena nel penultimo turno), ha saputo infondere tranquillità al complesso, magari sdrammatizzando determinate congetture. Ed ecco che il Cagliari ha mandato un chiaro segnale a tutti. Ora si riprende quelle posizioni che per tutta una serie di circostanze aveva perduto. Non che adesso siano rose e fiori, anzi. Vi sono due trasferte all’orizzonte (Bari e Venezia nell’ordine) e va inferta la definitiva sferzata al torneo. Aleggiare nell’area “play-off” non bastava più, ora i rossoblù sono dentro quelle “final-four” scimiottate dal basket. Non bisogna abbassare la guardia. Lo spettacolo è solo all’inizio.