Un altro mattoncino ed il Cagliari si regala la finalissima con in il Bari. A Parma la formazione di Ranieri ha mostrato di sapersi adattare alla bisogna e di non piegarsi di fronte a niente e nessuno. Il trend della serie era già favorevole ai rossoblù dopo lo scoppiettante finale del confronto di andata. Anche se il Parma ha tentato sempre di risollevare le sorti contando sul confronto del Tardini, uno stadio storicamente per nulla benevolo per i colori rossoblù. Non ha fatto però i conti con l’abnegazione di una squadra oramai con una identità certificata. Che l’allenatore ha saputo conferirgli lavorando di fino giorno dopo giorno. A questo punto tutto può accadere. Giustamente Ranieri spegne i sacri fuochi affermando che il Cagliari ancora non ha fatto nulla. Sicuramente una visione della realtà che va condivisa. I rossoblù devono pensare ora a superare l’ultima curva, la più insidiosa come in un Gran Premio che si rispetti, rappresentata da una formazione, come quella di Mignani, che in “regular-season” riuscì a violare la “Unipol Domus” nel confronto dell’andata. Nel ritorno invece un Cagliari più quadrato, non riuscì nell’impresa di vincere al San Nicola solo per un fallo ingenuo in area di Makoumbou sui titoli di coda, che permise al Bari di pareggiare su calcio di rigore quando pareva che la gara fosse oramai avviata alla conclusione con la vittoria cagliaritana (Antenucci pareggiò dal dischetto al sesto ed ultimo minuto di recupero dopo che Lapadula portò in vantaggio i suoi dopo soli tre minuti). Per un finale di stagione racchiuso in 180′. Da viversi intensamente e con il defibrillatore a portata di mano.