È roba d’altri tempi. Una serie A conquistata con le unghie, al termine di una rincorsa ossessiva, che ha evidenziato carattere e feroce determinazione. Ranieri è il profeta, grazie a lui il Cagliari è tornato nell’élite del calcio nazionale. Con pieno merito e senza alcun favoritismo di sorta. C’è tempo per scaricare l’adrenalina, ma festeggiare è d’obbligo, dopo tanta sofferenza. Giusto per godersi il momento, poi subito dopo è tempo di bilanci. Stagione lunga, snervante e soprattutto complicata per un Cagliari dalle mille risorse. L’avvento di mister Ranieri è stato la panacea di tutti i mali. Il mister di Testaccio ha saputo trasmettere quelli che sono i valori essenziali ed ha condotto la barca in acque più consone già dopo un paio di mesi da quando assunse il timone. Tanti gli aggiustamenti in corsa che hanno prodotto essenzialmente un cambio di mentalità. Prima che arrivasse il nuovo tecnico si assisteva a spettacoli deprimenti, inusuali per la caratura tecnica di una squadra se non costruita per salire immediatamente, quantomeno per disputare un torneo da gradini alti. Addirittura è arrivata la promozione e tutti sono in festa. In corso d’opera andava rivisto il fatto di dover giocare in cadetteria, un torneo diverso rispetto alla massima serie, laddove contano tanti fattori anche esterni che possono condizionare. Alla resa dei conti tutto è stato ripristinato, anche se il ritardo accumulato ha evitato di recuperare il terreno per centrare uno dei due posti disponibili per la promozione diretta. Ma tant’è. Il Cagliari è passato per le forche caudine dei playoff., Adesso a bocce ferme la società dovrà ragionare in quale contesto affacciarsi sul mercato per la prossima stagione. La figura del ds Bonato diventa fondamentale per pianificare il prossimo futuro. Arrivato a novembre dello scorso anno al posto di Capozucca, sollevato dall’incarico, ha il compito di gestire le trattative estive per programmare il futuro ovviamente sotto la regia del patron Giulini.