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Inattivi e sedentari: quali sport è bene iniziare dopo i 40 anni?

Pigri, statici, ancorati alle attività da divano tutto l’anno. Finite le scuole superiori il numero di italiani che non fanno movimento sale costantemente, tanto che già a 35 anni oltre un connazionale su tre dice addio a qualsiasi forma di allenamento. E quando a volte torna la voglia di muoversi, magari per perdere qualche chilo rapidamente, non si sa da che parte iniziare. “Lo sport negli adulti è fondamentale per l’equilibrio muscolo-scheletrico, per la prevenzione di patologie cardio-vascolari ed endocrino-metaboliche, per il benessere psichico – sottolinea Vincenzo Salini, primario dell’Unità di Ortopedia e Traumatologia all’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano -. Tuttavia è bene non esagerare, approcciandosi all’attività fisica in maniera graduale e costante, tale da ridurre al minimo il rischio di infortuni.
Ci sono sport meglio di altri dopo i 40 anni? “Le attività fisiche raccomandabili sono sostanzialmente sovrapponibili per uomini e donne – risponde l’esperto -. Tuttavia si osservano infortuni di natura diversa fra i due sessi: mentre le donne tendono a sviluppare lesioni di tipo degenerativo (dovute al consumarsi di muscoli, tendini e cartilagini: inevitabile processo legato all’avanzare dell’età), gli uomini, praticando maggiormente sport di contatto, sono più propensi a soffrire di lesioni traumatiche acute (ovvero dovute a “colpi” presi o cadute)”. Quindi la prima cosa da fare è rafforzare il corpo, poco alla volta, senza eccessi. “I metodi più efficaci per prevenire quanto più possibile i problemi sono i medesimi per entrambi i sessi – sottolinea Salini -: gradualità di allenamento in resistenza, esercizi di posizione e di tonificazione muscolare, ma soprattutto praticare esercizi di equilibrio e di elasticizzazione muscolo-tendinea.
Fra gli sport più indicati ci sono le discipline di tonificazione posturale (pilates, yoga, tai-chi e affini) in cui vengono eseguiti movimenti controllati, viene potenziata la muscolatura senza arrecare danno articolare (lavoro isometrico) e in cui si eseguono esercizi di allungamento delle strutture muscolo-tendinee e bilanciamento dell’equilibrio (lavoro propriocettivo). “Altro sport ottimale è il nuoto, in particolare lo stile libero e il dorso – spiega l’esperto -. I movimenti tipici di questa disciplina promuovono la flessibilità articolare senza sovraccarichi, incrementando tono e trofismo muscolare. Inoltre si osservano sostanziali benefici del sistema cardio-respiratorio”.
Ciclismo e jogging moderato vanno a rinforzare la muscolatura degli arti inferiori, aiutano nella perdita di peso, riducono il rischio di malattie cardiovascolari, rafforzano il sistema immunitario e hanno efficacia preventiva su patologie come il diabete. Queste attività richiedono però un approccio graduale, soprattutto per persone non allenate: è indicato iniziare con brevi sessioni con incremento costante.
Calcetto, tennis o padel, basket e altri sport di contatto pongono rischi legati principalmente a lesioni muscolari e a traumi distorsivi. Spesso vengono praticati a cadenza settimanale senza adeguata preparazione fisica con il gruppo di amici: “Specie con l’avanzare dell’età è un approccio molto sbagliato perché espone agli infortuni – conclude Salini -. Sarebbe ottimale invece praticare durante il resto della settimana allenamenti brevi ma costanti di resistenza, tecnica e propriocettivi per prepararsi alla partita calcetto infrasettimanale”.
SERGIO  DEMURU

9 Aprile 2024

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