Seguici sui social

Calcio

Italia, che lezione dalla Spagna: la Roja domina per 94′. Azzurri ko per un autogol di Calafiori.

Una lezione di calcio. La Spagna si prende con merito il primo posto matematico nel girone, mentre l’Italia, battuta molto più nettamente dell’1-0 finale, dovrà conquistare gli ottavi lunedì contro la Croazia. Per tenerci il secondo posto (e non sperare di essere una delle migliori quattro terze) avremo a disposizione due risultati su tre a favore. In più, fortunatamente, di fronte ci sarà un avversario di un’altra pasta. Perché stasera gli uomini di De La Fuente ci hanno schiacciato sotto tutti gli aspetti e hanno ridimensionato le nostre ambizioni. Chi pensava di giocarsela alla pari con i maestri del tiqui taca è tornato sulla terra: la differenza in questo momento è abissale e chiudiamo i novanta minuti con un solo “tiro” nello specchio, a quattro minuti dalla fine con Cristante. Donnarumma è di gran lunga il migliore: è lui a evitare una goleada. Di Lorenzo si ricorderà a lungo dello scatenato Nico Williams, ma abbiamo perso praticamente tutti i duelli. A livello di singoli e di organizzazione di squadra. Altro che Spagna più verticale e meno di palleggio: ci hanno fatto ballare.
Spalletti sceglie gli stessi undici che hanno battuto l’Albania, mentre De La Fuente fa un unico avvicendamento rispetto al 3-0 alla Croazia: Laporte per Nacho al centro del pacchetto arretrato. Si gioca in uno stadio esaurito, ma equamente diviso tra le due tifoserie. La Spagna parte forte, con il palleggio, per poi allargare il gioco sugli esterni. Non a caso la prima occasione nasce da una scorribanda a sinistra di Williams che salta Di Lorenzo e crossa per Pedri: Donnarumma alza in angolo il colpo di testa con un grande riflesso. In campo ci sono solo gli iberici e nei primi cinque minuti il pallone lo hanno solo loro: il piano tattico degli azzurri, ovvero essere intraprendenti e non subire, sembra già un ricordo. Spalletti chiede ai suoi di tenere un po’ la sfera, anche a costo di appoggiarsi con il lancio su Scamacca. La mareggiata dalla Roja dà una breve tregua, ma al decimo arriva una seconda occasione clamorosa che Nico Williams, su traversone dalla sinistra di Morata, sciupa non inquadrando lo specchio. I tre centrocampisti spagnoli non stanno fermi un attimo e Fabian, che mette in crisi Frattesi, è addirittura più nel vivo di Pedri, ma una grande partita la fa anche Cucurella, abile ad azzerare i rifornimenti per Chiesa. L’Italia ci prova soprattutto a sinistra, perché Yamal non fa la fase difensiva, e così Dimarco ha spazio. In porta però tirano solo i nostri avversari e ci vuole di nuovo un super Donnarumma per dire di no in una manciata di secondi a Morata e a Fabian. Alla mezzora il possesso palla è eloquente (63% per gli iberici), ancora di più le conclusioni (7-0): siamo ostaggi della Spagna perché le distanze tra i reparti non solo quelle giuste, Jorginho fatica a certi ritmi e in avanti non troviamo quasi mai spunti sulle corsie laterali. Chiudono la prima frazione con un tiro alto, il primo, di Chiesa e la sensazione è che lo 0-0 all’intervallo sia… un regalo della Dea Bendata.
A 16 anni, Lamine Yamal è diventato il più giovane giocatore nella storia degli Europei nella vittoria d’esordio della Spagna contro la Croazia. L’attaccante del Barcellona racconta come sta combinando gli studi con la partecipazione al torneo e come trascorre il suo tempo libero nel campo di allenamento della Spagna.
Dagli spogliatoi esce una Nazionale diversa negli uomini perché Spalletti inserisce subito Cristante per Jorginho e Cambiaso per Frattesi. Gli azzurri passano al 4-5-1, con Barella davanti alla difesa, Cristante e Pellegrini mezzali, Cambiaso largo a destra e Chiesa a sinistra. Risultato? L’Italia peggiora rispetto a quella del primo tempo e i cambi del c.t. hanno l’effetto contrario. Pedri sbaglia un gol da ottima posizione, poi viene fermato da Donnarumma che capitola al decimo su autorete di Calafiori, dopo che Williams umilia di nuovo Di Lorenzo e crossa per Morata. Il vantaggio della Spagna è strameritato e Cambiaso, su colpo di testa di Le Normand, evita sulla linea il raddoppio. Nel primo quarto d’ora della ripresa il possesso iberico è dell’80% e i tiri verso il nostro specchio 5: un divario impressionante. Anzi, mortificante per gli azzurri. Spalletti cambia di nuovo, dentro Retegui per Scamacca e Zaccagni per Chiesa, ma tatticamente non lo spartito tattico resta lo stesso (4-5-1). L’Italia con un traversone di Cristante e una mancata deviazione sotto porta di Retegui rianima il popolo italiano alla Veltins Arena. Purtroppo però è solo un lampo perché Nico Williams centra in pieno la traversa dopo un’altra magia in dribbling. La Spagna sostituisce Pedri e Yamal con Alex Baena e Ferran Torres, poi Williams e Morata con Ayoze Perez e Oyarzabal, ma gli azzurri, pur provandoci, non hanno la forza di impensierire Unai Simon. Anzi, Donnarumma fa altri due miracoli su Ayoze Perez e va pure a saltare sull’ultimo calcio d’angolo a nostro favore. Niente da fare. Vince la Roja. Con merito.
SERGIO  DEMURU

20 Giugno 2024

Clicca per commentare

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Show Buttons
Hide Buttons
info@sportesalutelive.it    redazione@sportesalutelive.it    Tel. 342 1449139    WhatsApp