L’Italia esce dall’Europeo nel peggiore dei modi, dopo essere stata dominata dalla Svizzera. Domani si torna in patria (volo di ritorno alle 17,30 da Dortmund, primo scalo a Malpensa, poi a Roma) e gli Azzurri guarderanno gli altri giocare per la coppa dei campioni d’Europa che nel 2021 abbiamo alzato al cielo. Superato con difficoltà e fortuna il girone, Spalletti sperava che quella contro gli elvetici potesse essere la gara della svolta. E’ stata quella del tracollo. Dal punto di vista fisico, tattico e psicologico. Gli Azzurri non ci hanno capito niente, a cominciare dal c.t., sul cui futuro azzurro ora è lecito porsi delle domande. Il calcio propositivo che aveva in mente è rimasto… lì. Primo tempo imbarazzante, chiuso con 10 tiri a 1 a favore dei nostri avversari. Ripresa iniziata nel peggiore dei modi da una formazione priva di personalità e incapace di reagire. Nello stadio dove nel 2006 siamo diventati campioni del mondo, e dove speravamo di tornare per la finale del 14 luglio, Barella e compagni hanno mostrato a tutta Europa la pochezza della Nazionale. Altro che giganti ed eroi. L’ultimo successo della Svizzera risaliva alle qualificazioni mondiali del 1993, con rete decisiva di Huttiger. Xhaka e compagni hanno dato una lezione alla Nazionale e l’Italia è entrata nella storia della parte sbagliata.
Spalletti abbandona il 3-5-2 visto contro l’Inghilterra e passa al 4-3-3 con Chiesa ed El Shaarawy come esterni offensivi. L’altra grande novità è Fagioli in mezzo per Jorginho, mentre al posto dello squalificato Calafiori, Mancini fa coppia con Bastoni. Nella Svizzera Ndoye a destra e Aebischer a sinistra, con il giocatore del Bologna che sostituisce lo squalificato Widmer arretrando (dentro Vargas al fianco di Rieder nel 3-4-2-1). L’Italia vuole elevare la qualità del gioco e nonostante il gran caldo deve partire forte perché la Svizzera ha il piede sull’acceleratore: cerca Embolo in profondità e poi va alla riconquista alta del pallone. Rieder è su Fagioli per non farlo giocare, Barella invece pressa Xhaka, ma l’interista è frenato da una botta a una coscia subita da Freuler. Gli elvetici vanno soprattutto a sinistra, da Aebischer per sfruttare il suo uno contro uno con Di Lorenzo, e al 15′ hanno il 70% di possesso. Quando ha spazio Fagioli inventa due verticalizzazioni da applausi, ma sono due lampi perché la sfera ce l’hanno soprattutto i rossi, con Xhaka bravo a impostare, a cambiare il fronte offensivo con il lancio e ad alzare il baricentro. Donnarumma ci salva al 24′ su Embolo, tutto solo in area (lo tiene in gioco Darmian): per gli azzurri è una sofferenza che Chiesa interrompe con una serpentina e un dribbling concluso con un tiro ribattuto in calcio d’angolo. Sembra di rivedere Spagna-Italia: di fronte però non c’è la qualità della Roja bensì una Svizzera non di marziani. Gli azzurri non costruiscono niente: imprecisi anche quando hanno spazio, sono impauriti, senza idee e senza schemi. Gli uomini di Yakin ci puniscono a otto minuti dall’intervallo con un inserimento vincente di Freuler, non coperto da Barella. Con merito andiamo sotto per la quarta volta su quattro incontri. E non reagiamo. Prima della fine del tempo una punizione di Rieder viene deviata sul palo da Donnarumma. Tiri dell’Italia nello specchio al 45′? Zero. In una parola: asfaltati. All’intervallo Spalletti fa scaldare quattro uomini, ma mette dentro solo Zaccagni al posto di El Shaarawy. E la ripresa inizia nel peggiore dei modi: battiamo il calcio d’inizio, perdiamo il pallone, la Svizzera viene in avanti e segna con Vargas, lasciato solo a tirare dal limite da Di Lorenzo e Cristante. Il più pericoloso dell’Italia è… Schar che di testa rischia l’autogol colpendo il palo, mentre gli azzurri sono sfiduciati e passivi. Il c.t. prova la mossa della disperazione con Retegui al posto dello spento e acciaccato Barella: il modulo diventa un 4-4-2 super offensivo che ha Chiesa e Zaccagni come esterni, ma siamo senza anima e solo al 73′ arriva il primo innocuo tiro nello specchio, con Retegui. Il tutto nonostante la Svizzera si sia tirata indietro e difenda senza pressare più in maniera feroce. La Dea bendata non ci dà una mano perché su spizzata di Zaccagni, Scamacca da due passi centra il palo. Spalletti mette dentro Cambiaso per Darmian e Pellegrini per Cristante, ma la Svizzera controlla e alla fine fa festa. Loro sfideranno la vincente di Inghilterra-Slovacchia, gli Azzurri andranno in vacanza dopo un Europeo horror.
SERGIO DEMURU
29 Giugno 2024