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Calcio

Claudio Ranieri un ricordo. Ora Davide Nicola per ricostruire.

Claudio Ranieri è stata solo una parentesi. Ora si torna indietro nel tempo. La chiamata di Davide Nicola è emblematica e decisamente indicativa. Cambiano i parametri e si evita qualsiasi confronto con chi lo ha preceduto. Non c’è paragone. E se Ranieri era un valore aggiunto e aveva restituito fiducia e credibilità ad una società sull’orlo del precipizio ora c’è il rischio di ripetere gli errori del passato. Il tecnico romano era riuscito ad ottenere una promozione insperata e miracolosa dopo appena 6 mesi di lavoro e poi a salvare una squadra costruita in fretta e poco attrezzata. Un’impresa che ha compattato tutti e ha tenuto l’ambiente coeso e unito fino al raggiungimento dell’obiettivo. La sua uscita anticipata lascia una grande amarezza a chi si era riavvicinato al Cagliari e sperava in un salto di qualità e la costruzione di una squadra competitiva per regalare qualche soddisfazione ad una tifoseria che non ha mai fatto mancare il sostegno e l’appoggio a tecnico e squadra anche dopo prestazioni e risultati davvero imbarazzanti. Ma a tenere compatto tutto e tutti era un uomo che oggi non c’è più. E per chi ha creduto in un segnale forte da parte del presidente, dopo il saluto commovente al tecnico, e una dedica a Gigi Riva nell’anno della sua scomparsa, reso pubblico nell’ultima giornata della stagione, è rimasto deluso. Niente di personale, ma la scelta è caduta su un tecnico come Davide Nicola che è sempre subentrato e difficilmente scelto dalla stessa società con la quale ha ottenuto la salvezza per iniziare una nuova stagione. La memoria ci riporta a quel maledetto 23 maggio 2022 quando il Cagliari non andò oltre il pareggio col Venezia, già in B, che decretò la retrocessione. Sarebbe bastata una vittoria per concondannare la Salernitana guidata da Nicola che uscì sconfitta in casa per 4-0 contro l’Udinese. Una pagina triste che grida ancora vendetta. Poi la sconfitta in casa dell’Empoli contro il Cagliari che ha vinto in trasferta solo tre partite. Onestamente è imbarazzante constatare che potrebbe arrivare un allenatore “qualunque”. Addirittura strapparlo ad una società come l’Empoli che in altri tempi avrebbe pagato per liberare la panchina. La piazza e la gente che ama il Cagliari avrebbe meritato qualcosa di diverso. Chissà se un giorno arriverà un direttore sportivo che possa alzare l’asticella e programmare qualcosa. Con l improvvisazione e senza un progetto tecnico degno di questo nome per una regione che meriterebbe ben altro non si va da nessuna parte. I nomi che sono stati avvicinati alla panchina del Cagliari hanno dimostrato che il profilo non era chiaro neppure a chi era chiamato a sceglierlo. Un’altra occasione sprecata.
SERGIO DEMURU

30 Giugno 2024

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