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Attività sportiva e patologie respiratorie.

Una categoria di pazienti per i quali l’attività fisica potrebbe rappresentare un sussidio terapeutico per il medico, è quella dei bronco-pneumatici cronici. In tale tipo di pazienti la capacità di svolgere lavoro aerobico è assai compromessa; infatti, il massimo consumo di ossigeno è diminuito, mentre la potenza anaerobica massima è normale. Su queste basi, molti autori affermano che con tale tipo di malati si dovrebbe eseguire soltanto fisiochinesiterapia.
D’altra parte altri autori controbattono, portando prove scientifiche sul fatto che l’attività fisica controllata possa prendere posto nell’armamentario terapeutico del medico. Si è infatti visto che nei bronchitici cronici, in seguito al training, si ha un aumento del massimo consumo di ossigeno ed un aumento della ventilazione polmonare; sono da sottolineare pertanto gli effetti positivi dell’attività fisica in tali pazienti. Prima di dire qual’è l’attività fisica consigliata in presenza di BPCO, bisogna premettere che essa va dosata tenendo conto dell’età del paziente e soprattutto del grado di malattia, considerando la capacità funzionale e la sintomatologia soggettiva. In generale, il soggetto bronco pneumatico sintomatico deve prima fare degli esercizi di ginnastica respiratoria per migliorare l’escursione del diaframma e tonificare i muscoli respiratori; poi, dopo un controllo specialistico, può iniziare gradualmente l’attività fisica con un cicloergometro. Dopo queste due fasi, se le condizioni fisiche lo permettono, può praticare sport vero e proprio: i più indicati sono il tennis ed il nuoto.
Nella programmazione fisica si deve dare spazio ad un ottimo riscaldamento e defaticamento, evitando esercizi massimali o strenui. Personalmente, ritengo che un allenamento con i pesi graduale possa essere fatto, però tale programma di allenamento dev’essere composto da semplici esercizi poco pesanti. Questo perché la discontinuità dell’allenamento permette al paziente di riposarsi bene tra una serie e l’altra; inoltre, i pesi devono essere limitati e le ripetizioni medie 12-15; il numero di esercizi basso; gli esercizi che provocano troppo affaticamento (come lo Squat) sono da abolire, così come è da proscrivere ogni forma di agonismo. Chiaramente tutto dev’essere dosato tenendo conto delle condizioni del paziente, che si possono evidenziare con le prove funzionali, la visita clinica ed i sintomi soggettivi.
SERGIO  DEMURU

2 Luglio 2024

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