L’Empoli non scherza affatto. Non può essere una casualità. Se va a vincere con piglio da grande anche sul campo del Cagliari (0-2, Colombo nel primo tempo, Esposito all’inizio del secondo). Roberto D’Aversa smonta anche la tesi Sullo che lo aveva sostituito durante la squalifica (quattro turni) restando imbattuto e prendendo sei punti. Ma ora l’Empoli si ritrova a nove. Anche a Lecce era partito fortissimo con 11 punti su 15 nelle prime cinque giornate. Il Cagliari si ritrova, invece, già nei guai, penultimo, perché due punti sono pochi. Ma c’è l’aggravante che quattro partite sono state giocate in casa e la squadra ha creato pochissimi problemi a Vasquez anche sullo 0-2 col raddoppio dei toscani arrivato come una tremenda doccia fredda al 4’ della ripresa. La situazione non è buona. Urgono correttivi e alla svelta. Perché la serie A non aspetta. Questa partita i sardi non dovevano perderla. Era la più delicata e D’Aversa lo aveva detto alla vigilia. Ma l’ha preparata e gestita benissimo alzando la pressione, colpendo con precisione, chiudendo tutte le strade ai pasticcioni rossoblù e adesso giustamente gode.
C’è il sole nel cielo cagliaritano dove è volato Totò Schillaci accompagnato da un lungo e bellissimo applauso nel minuto a lui dedicato. Si gioca: è la partita degli ex Luperto, Marin e Piccoli in rossoblù, Grassi tra i toscani in maglia bianca. Nicola lascia in panchina Gaetano che non è al meglio e rilancia titolare Makoumbou che doveva essere ceduto e che in ritiro non lo aveva convinto. D’Aversa perde un altro pezzo pregiato: Youssef Maleh lamenta un risentimento all’adduttore destro e non va nemmeno in panca. Subito dentro l’inglese di scuola Chelsea Anjorin che era entrato per 13’ contro la Juve. Cagliari ed Empoli partono col 3-5-2 anche se D’Aversa alza spesso Henderson sulla linea degli attaccanti in particolare di Colombo. Gyasi sta come sempre larghissimo a destra. Ma soprattutto il tecnico dei toscani aumenta la pressione alta creando confusione al gioco del Cagliari che non trova particolari sbocchi. Gli uno contro uno sorridono più agli ospiti. E Luperto deve risolvere parecchie situazioni intricate. Al 12’ Colombo becca il giallo, al 17’ Goglichidze anticipa di testa Piccoli e spedisce in angolo. Poco dopo Sozza grazia Zortea che spinge due volte Zortea. L’ex atalantino guadagnerebbe il giallo per il suo controllore, ma di spunti ne fornisce pochi, come Luvumbo che fatica a staccarsi di dosso Viti. Al 33’ in una partita brutta, piena d errori, l’Empoli passa grazie a Mina che perde un pallone sciagurato consentendo a Esposito di impostare per Henderson che trova Anjorin che è bravo a pescare nel corridoio Colombo tenuto in gioco da Makoumbou. E fulmina Scuffet. La reazione del Cagliari produce solo calci d’angolo e un colpo di testa nel recupero di Mina che Vasquez controlla senza problemi. L’intervallo determina l’uscita di Makoumbou, non esaltante, ma non certo il peggiore. A vantaggio di Pavoletti perché serve un altro attaccante di peso e che va in area sulle palle alte e va a fare la guerra con Ismajili. Luvumbo va a fare l’esterno a sinistra, il modulo del Cagliari non cambia. Ma il vero capitano rossoblù non fa a tempo ad ambientarsi che l’Empoli raddoppia al 4’: cross di Pezzella troppo alto per Augello, Esposito carica, gran tiro e Scuffet respinge ma la palla torna all’attaccante ex interista che semina Luperto e segna. È uno choc per il Cagliari. D’Aversa sente che Anjorin ha finito la benzina e mette Haas che copre di più. Nicola ha bisogno di una scossa e di forza d’urto: dentro Viola, qualità, per Luvumbo e Azzi, spinta, per Augello. Il Cagliari comincia ad attaccare spinto dall’Arena, D’Aversa predica calma. Dentro anche Gaetano che calcia alto da dentro l’area la miglior occasione, e Lapadula e Solbakken e Cacace nell’Empoli. Che si difende a 5 e avanza Cacace in fase di possesso sulla linea di Solbakken ed Esposito che calcia bene rischiando il bis. Ismajili monta su Pavoletti, ma Sozza che rischia di perdere un po’ il controllo ammonisce il cagliaritano per proteste. Il Cagliari non ha neppure più un modulo. Caos totale alla ricerca di un qualcosa che non arriva. Arrivano solo due occasioni per Gaetano che manda tra palo e portiere e Pavoletti, quello che più si danna l’anima, murato da Vasquez. Ma, soprattutto, arrivano i fischi della “Unipol Domus” che ha già dimenticato la splendida salvezza di maggio e insulta i rossoblù. Che vanno sotto la Nord con il tecnico.
SERGIO DEMURU
21 Settembre 2024