La rivalutazione dello studio odontoiatrico è in atto. In Sardegna se ne erano perse le tracce, con i pazienti, principalmente quelli di ceto medio-basso, che preferivano sobbarcarsi l’onere del viaggio per approdare in altre nazioni europee, laddove i costi non lievitavano come nella nostra realtà. Ecco dunque l’oramai celeberrimo “turismo-dentale” che prendeva il sopravvento grazie anche all’abilità di marketing portata avanti da ben identificate agenzie di viaggio, le quali proponevano i pacchetti “tutto compreso”. Nell’ultimo anno sta al contrario prendendo piede la considerazione nei confronti degli studi strutturati nella regione Sardegna. Soprattutto quelli che si sono saputi dare un’impronta di stabilità. Principalmente coloro i quali sanno offrire al paziente una determinata prestazione a prezzi non eccessivi, considerato anche il momento storico che stiamo vivendo. Per questa ragione gli studi con più poltrone hanno una varietà di offerte che possono tranquillamente pareggiare quelle che vengono proposte in Albania, Croazia o comunque in altre realtà al di fuori dei nostri confini. Adesso le proposte sono variegate nelle grandi cliniche cittadine. Magari soffre in maniera esponenziale il “monostudio”, che con l’andar del tempo è destinato a soccombere anche perchè solitamente è diretto da solisti che negli anni non hanno voluto investire sulla propria attività, portando avanti un discorso troppo concentrato sul guadagno immediato per poter pagare a lunga gittata. Ed è proprio questo il punto cruciale che si può notare nel contesto odontoiatrico: bisogna saper investire in quelli che sono i nuovi dettagli. Oramai i pazienti sono informati da una pioggia di elementi che si possono reperire facilmente in rete e sanno distinguere quali sono i vantaggi (o le pecche) quando entrano nello studio del professionista. Che non deve essere solo il medico, ma deve avere anche capacità imprenditoriali.