È solo ed esclusivamente un primo tassello. Cagliari che innesca le marce alte e stacca il “pass” per le semifinali “play-off”, superando il Venezia e regalandosi il Parma, per provare a sognare in grande. Alla “Unipol Domus” è andata in scena una partita lineare, a tratti nervosa, come del resto si conviene per l’importanza della posta in palio. I rossoblù hanno una valenza tecnica certificata dal valore dei singoli. I lagunari non riescono ad imbrigliare la manovra cagliaritana arrivando tardi sulle seconde palle e sbagliando passaggi elementari, almeno nel primo tempo. Diverso atteggiamento nella ripresa, dominata dagli ospiti i quali, oltre a realizzare con Pierini, si proiettano nella metà campo rossoblù senza trovare però il pertugio giusto. Il peso offensivo del Venezia, privo di uno dei grandi ex come Ceppitelli (squalificato), è sulle spalle principalmente del bomber finlandese Pohjanpalo. La difesa del Cagliari è però ermetica, controllato l’attaccante più pericoloso grazie alla pressione di un Dossena sempre pronto all’anticipo, gli altri della retroguardia fanno il resto. Buona la compattezza della cerniera di centrocampo predisposta da Ranieri, il quale ha utilizzato le risorse di Deiola a supporto di Makoumbou, delegato a dirigere il traffico nella zona nevralgica in fase di possesso. Il confronto si è delineato subito con un canovaccio favorevole ai padroni di casa, sospinti dal calore del pubblico di una “Unipol Domus” in “sold-out”. Lapadula colpisce due volte in 4′ e si conferma terminale indispensabile. Buone le trame offensive studiate per l’occasione dal tecnico Ranieri, il quale ha provato ad allargare il gioco sugli esterni per dar respiro alla manovra e provare a prendere in controtempo la munita retroguardia ospite. Venezia guardingo, ma non troppo. In “regular-season” castigò il Cagliari alla “Unipol Domus” passeggiando sui resti di una formazione in disarmo (finì 4 a 1 per i lagunari), però stavolta la musica è cambiata radicalmente. L’approccio del Cagliari ha fatto la differenza ed in gare secche come i “play-off” è opzione imprescindibile.